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fermare la guerra con un sistema di pace in Europa

PORRE FINE ALLA GUERRA IN UCRAINA COSTRUIRE - CON GLI EUROPEI - UN SISTEMA DI PACE IN EUROPA

 Un taccuino bianco con la pittura della bandiera russa a sinistra e la bandiera dell'Ucraina a destra. Una colomba sventola nel mezzo di entrambe le bandiere. Un pennello si trova sopra il dipinto.

L'aggressione militare della Russia in Ucraina si sta intensificando, con città e civili presi di mira: la catastrofe umanitaria è in corso. Il mantenimento e l'espansione della NATO giocano un ruolo di antecedente non trascurabile. La violenza cui assistiamo afferma una nuova Guerra fredda tra imperi, accende la minaccia di una guerra nucleare, promette miliardi di dollari al militarismo, aggrava le restrizioni razziste sui valichi di frontiera e distrae dall'emergenza climatica (sulla quale getta ulteriore benzina sul fuoco). 

Per evitare una apocalisse possibile, la guerra e i profitti bellici devono cessare, le armi nucleari devono essere abolite, i blocchi militari devono essere sciolti: anche nell'interesse della lotta per l'eguaglianza sociale dobbiamo stipulare la pace con la Natura contrastando il sistema della potenza, della guerra e della violenza che è stato deliberatamente costruito a spese dei diritti umani e della sopravvivenza di tutto l'ecosistema.

 

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DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - portavoce dei Disarmisti esigenti

Care amiche e cari amici 

partecipando alle manifestazioni di questi giorni "per la pace", ferma restando la condanna di chi sciaguratamente chi ha dato la parola alle armi (l'autocrate Putin), possiamo notare che:

da una parte abbiamo la marea montante di chi chiama pace la guerra per procura per conto della NATO (che ha scagliato l'Ucraina contro la Russia mantenendo e allargando un blocco militare che si sarebbe dovuto sciogliere, un antecedente da non sottovalutare);

dall'altra, a sinistra, abbiamo gli irriducibili che confondono la follia putiniana con gli interessi della Russia ("E' la NATO la vera guerrafondaia; Putin non aveva altra scelta per difendersi che invadere l'Ucraina").

E la corrente dell'Europa di pace che promuove il dialogo per un sistema permanente di sicurezza comune? Eccoci qua pronti a "fare rete"! E a sostenere, per evitare il peggio, i mediatori intelligenti: in questo momento il Vaticano e la Cina...

Di qui l'adesione al digiuno di Papa

Segnaliamo, con lo stesso spirito,  un supporto attivo anche la manifestazione nazionale del 5 marzo a Roma, indetta dalla RIPD: partendo da una base di contenuti accettabili  consente di partecipare con piattaforme e impostazioni autonome, quale la nostra.

Qui di seguito il testo che proponiamo di sottoscrivere, che può essere considerato anche una "aggiunta nonviolenta" alla mobilitazione del 5 marzo.

Per quella data (5 marzo, ore 18:00) ci confronteremo online, chi vuole. Scambieremo idee su come integrare il pacifismo "specialistico" con il programma costruttivo della "pace con la Natura"...

Link zoom   https://us02web.zoom.us/j/85811695144?pwd=ZWhad3JrdGp0V25hVWRWUW4xRFIrZz09 

ID: 858 1169 5144 

Codice di accesso: 2022

Un caro saluto con l'invito ad attivarsi e non mollare!

Per sottoscrivere online l'appello di cui riportiamo il testo:

 

ADERIAMO AL DIGIUNO DI PAPA FRANCESCO PER LA PACE CON LA NATURA, PER LA PACE IN EUROPA

L’escalation bellica in Ucraina ha subito una accelerazione drammatica dopo la decisione di Putin, che condanniamo senza riserve, di invadere con i carri armati il territorio del Paese confinante con lo Stato russo.

L’autocrate da Mosca brandisce addirittura l’arma nucleare e il gesto - “inconcepibile” secondo il segretario generale dell’ONU - rischia di marcare una via di non ritorno sulla strada di una nuova Guerra fredda, da scongiurare, di cui anche l’Occidente con il mantenimento e l’espansione della NATO porta però responsabilità.

Le sottoscritte e i sottoscritti, nel solidarizzare con le vittime popolari della guerra, esprimono l’accorata convinzione che bisogna evitare ulteriori escalation, fermare i combattimenti sul campo e agire innanzitutto, da parte di istituzioni e cittadinanza attiva europea, e da parte di ogni formazione della società civile (quelle religiose!), per ridare la parola ai negoziati, per i quali esiste sempre spazio, tanto più se si è capaci di soluzioni creative nella logica del win-win.

Le parti in conflitto dovrebbero riconoscere che esiste un nemico comune dell'intera umanità che incombe: la crisi climatica ed ecologica, intrecciata con la minaccia del nucleare militare e civile. Per questa ultima segnaliamo il rimedio della proibizione giuridica delle armi nucleari già entrata in vigore e da concretizzare con la eliminazione effettiva degli ordigni atomici, inclusi quelli dispiegati sul suolo europeo.

Collaborare nella denuclearizzazione e nella conversione energetica ed ecologica per sconfiggere insieme il “Generale Permafrost” – il metano intrappolato nel terreno ghiacciato in gran parte in Siberia che sta per sciogliersi - potrebbe salvaguardare tutti i popoli del Pianeta che vivono sotto l’incubo di un riscaldamento globale incontrollabile.

Con questo spirito aderiamo alla “Giornata di digiuno e preghiera” indetta da Papa Francesco il 2 marzo e alla volontà di mediazione e riconciliazione che la informa.

Auspichiamo che ovunque sorgano iniziative di base* per sostenerla e per appoggiare un dialogo tra le comunità umane attualmente in conflitto. Uniamoci all’appello del Papa a tutti i popoli “affinché si fermi subito la follia della guerra, affinché possa scoppiare la pace”: noi, in sintonia con l’enciclica “Laudato Si’”, la designamo anzitutto come necessaria, preliminare e universale “pace con la Natura”.

* A Milano, ad esempio, ci si vede per un presidio informativo dalle ore 13:00 alle ore 15:00 davanti alla Stazione di Porta Genova

Primi firmatari:

Alfonso Navarra e Luigi Mosca (Disarmisti esigenti) - Mario Agostinelli (Energia Felice) - Massimo Scalia (fisico, Università di Roma La Sapienza) - Antonia Sani e Patrizia Sterpetti (WILPF Italia) - Francesco Lo Cascio (presidente Consulta per la pace di Palermo) - Pola Natali (Lega per il disarmo unilaterale) - Ennio Cabiddu (LDU Sardegna) - Oliviero Sorbini ( Federazione media ambientalisti) - Daniele Barbi (Comitato antinucleare Treviri) - Massimo Aliprandini e Mario di Padova (Lega obiettori di coscienza) - Giuseppe Farinella (Kronos Pro Natura)- Andrea Bulgarini (Mondo senza guerre e senza violenza) - Sabina Santovetti  (Extinction Rebellion) - Federico Butera (Osservatorio sull'attuazione del PNNR) - Paolo Candelari (MIR) - Piercarlo Racca (Movimento nonviolento) - Cosimo Forleo (Scuola per la repubblica )

Aderisce la Consulta per la Pace, la nonviolenza, i diritti umani, il disarmo. Comune di Palermo

più contatti in attesa di conferma....

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Vi sono momenti in cui critiche e distinguo devono essere messi in secondo piano ed è opportuno convergere in piazza, considerata oltretutto la possibilità di mantenere l'autonomia delle proprie posizioni...

SABATO 5 MARZO MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PACE A ROMA

Roma, sabato 5 marzo 2022
ore 13:30 partenza da Piazza della Repubblica,
ore 14:30 arrivo a Piazza san Giovanni in Laterano e palco fino alle 17:00
Contro la guerra, cambia la vita
Dai una possibilità alla pace
Bisogna fermare la guerra in Ucraina. Bisogna fermare tutte le guerre del mondo.
Condanniamo l’aggressione e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Vogliamo il “cessate il fuoco”, chiediamo il ritiro delle truppe.
Ci vuole l’azione dell’ONU: disarmo e neutralità attiva.
Dall’Italia e dall’Europa devono arrivare soluzioni politiche, non aiuti militari.
Protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.
Siamo con la società civile, con le lavoratrici e i lavoratori ucraini e russi che si oppongono alla guerra con la nonviolenza.
No all’allargamento della NATO. Sì alla sicurezza condivisa.
Vogliamo un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali.
Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli, non con le armi ma con la democrazia, i diritti, la pace.
Basta armi, basta violenza, basta guerra!

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