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dopo il TPAN disarmo effettivo

DOPO IL TPAN, CON IL TPAN, PROMUOVIAMO A LIVELLO MONDIALE UNA STRATEGIA ITALIANA PER IL DISARMO EFFETTIVO

Alfonso Navarra - Disarmisti esigenti
Antonia Baraldi Sani - WILPF Italia

Con la ratifica dell’Honduras, lo scorso 24 ottobre, il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari (TPAN, TPNW in inglese) entra praticamente in vigore e, dal 22 gennaio 2021, vincolerà legalmente i Paesi firmatari.
Prima di questo trattato gli ordigni nucleari non erano inclusi nella lista delle armi di distruzione di massa proibite dal diritto internazionale: saranno ora finalmente “stigmatizzate” al pari di quelle chimiche e batteriologiche!
Un evento che noi giudichiamo storico e comunque da non prendere sotto gamba, nonostante la disattenzione con cui è stato accolto dai media internazionali: gli Stati Uniti, anche mediante la NATO, non a caso si sono già dati da fare per esercitare forti pressioni sui paesi firmatari affinché ritirino il loro sostegno al trattato. L’Italia risulta tra i Paesi che hanno obbedito al diktat americano anche se ipocritamente dichiara di voler lavorare per il disarmo nucleare, facendo però l’esatto contrario.
L’Italia partecipa al programma “nuclear sharing” della Nato - che prevede il “first use” in scenari di “guerra di teatro” - ospitando decine di testate nucleari statunitensi a Ghedi ed Aviano ed eserctando i suoi cacciabombardieri Tornado al bombardamento nucleare. Il governo Conte ha per di più confermato recentemente l’acquisto degli F-35 (90 cacciabombardieri!) che sostituiranno i Tornado in questa funzione ed ha intrapreso l’ammodernamento della base aerea di Ghedi per impiegarli.
Sui media mainstream vige una sostanziale censura su quale sia lo stato di fatto di questa corsa globale alle armi nucleari e l’ignoranza dei fatti porta la grande opinione pubblica a pensare che il pericolo nucleare sia astratto, vago e lontano. Svegliamoci da questo stato letargico: gli scienziati che monitorano queste questioni, ad esempio quelli del Bullettin of Atomic Scientists, ci martellano costantemente sul fatto che siamo prossimi alla cosiddetta “mezzanotte nucleare” ossia a quella situazione per cui, a causa di un incidente o di una escalation, l’umanità potrebbe essere risucchiata in una generale autocombustione immediata; oppure, se va bene, con uno scambio di solo 100 testate, in un inverno nucleare continentale da 1 miliardo di morti in 20 anni!

Sono 7 le cose che potrebbe immediatamente fare questo governo , sorretto in Parlamento dai firmatari dell’ICAN PLEGDE

1-firmare e ratificare “unilateralmente” il trattato per la messa al bando delle armi nucleari senza aspettare le “trattative bilanciate” del blocco NATO;
2- con la stessa strategia “unilateralista", cioè con l’intraprendere primi passi autonomi e indipendenti nella direzione giusta, uscire dal programma di condivisione nucleare della Nato e interrompere l’acquisto degli F-35 (2247 milioni di euro previsti dal ministero della Difesa per il triennio 2020-2022);
3- sempre con decisione autonoma, restituire al mittente USA le testate nucleari presenti sul territorio nazionale ed anche vietare il transito di quelle che possono essere trasportate sulle navi ed i sommergibili USA negli 11 porti ufficialmente “a rischio nucleare”;
4- le risorse del Recovery Fund non devono assolutamente essere destinate a nuovi sistemi d’arma come il governo sembra si stia accingendo a fare;
5-restituire ai bisogni popolari le risorse che si spendono per questi programmi incostituzionali di distruzione di massa e per le missioni militari all'estero (circa 6 miliardi di euro) con il potenziamento della sanità pubblica ed in generale del welfare “verde” (servizio civile per la difesa nonviolenta, istruzione, assistenza alle fasce deboli, accoglienza e integrazione degli immigrati, diritto all’abitare sostenibile…). Ed anche con il contrasto alla fame e alla povertà nel mondo;
6- promuovere un'iniziativa internazionale dell’ONU rivolta a tutte le potenze nucleari affinché siano subito disattivate le condizioni di una guerra nucleare per errore (stato di allerta permanente delle testate e loro numero esorbitante) quale primo passo verso un disarmo totale effettivo;
7- al fine di sensibilizzare la cittadinanza sull'incombente rischio nucleare, concedere una deroga per potere subito intitolare vie, piazze, giardini alla memoria di Stanislav Petrov, il militare dell'ex URSS che il 26 settembre 1983 evitò una guerra nucleare da falso allarme dei computer. La giornata ONU per l'eliminazione delle armi nucleari è stata istituita, richiamando l'eroismo di Petrov, "per accrescere le consapevolezza sui costi sociali, economici e di sicurezza che gli arsenali nucleari comportano e sui concreti benefici che deriverebbero dal loro completo smantellamento".

 

 

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