Vai al contenuto

22portagenova23bastaguerrainbolletta

COMUNICATO STAMPA del 20 ottobre 2022 

per info: Alfonso Navarra cell. 340-0736871 email alfiononuke@gmail.com

BASTA GUERRA IN BOLLETTA!

Presidio informativo, sabato 22 ottobre, in Piazzale Stazione di Porta Genova, dalle ore 17:00 alle ore 19:00

Incontro online, domenica 23 ottobre, dalle ore 17:00 alle ore 19:30, degli attivisti ecopax su piattaforma Google Meet al link:

meet.google.com/pvf-xivq-evy 

Iniziativa consapevolmente e volontariamente non inserita in "Europe for Peace" (ma non contrapposta)

NO guerra economica affiancata allo scontro militare: PACE significa PANE!

Energia ponte di pace. Trattiamo direttamente col produttore per abbassare i prezzi. Così si batte la speculazione!

Si fanno tacere le armi quando non le si apparecchiano sul campo. NO a nuovi aiuti militari secondo la volontà inascoltata della maggioranza del popolo italiano!

NO a soffiare sul fuoco dell'escalation, che può deragliare in guerra nucleare. Oggi non ci sono più guerre giuste, dice anche Papa Francesco! Resistenza nonviolenta contro gli invasori militari e sostegno alle obiezioni e alle diserzioni!

E sempre con il Papa conveniamo che bisogna proibire ed eliminare le armi nucleari e impedire il commercio delle armi!

sportello-1-converted

I Disarmisti esigenti (www.disarmistiesigenti.org) e i loro partners (Lega Obiettori di Coscienza, Mondo senza guerre e senza violenza) organizzano un presidio informativo sabato 22 ottobre, in Piazzale Stazione di Porta Genova, dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Il titolo dell'iniziativa è "BASTA GUERRA IN BOLLETTA" perché, nel suo scopo principale, è focalizzata sull'obiettivo della revoca delle sanzioni energetiche contro la Russia, giudicate come causa principale della crisi energetica e del carovita: la speculazione, già iniziata sotto la pandemia da Covid19, si innesta oggi su una scarsità reale dei prodotti energetici, ed è quindi, a differenza della vulgata corrente (a destra come a sinistra, al governo come all'opposizione), fattore secondario, non risolutivo, da contrastare.

Quello che gli organizzatori vogliono contestare è l'idea che una guerra economica che usa l'energia come arma possa essere affiancata al conflitto armato sul campo che Russia e NATO combattono in Ucraina. La condanna dell'invasione militare ordinata da Putin il 24 febbraio, dagli organizzatori ribadita, non giustifica, a nostro avviso, il protrarsi, da qualsiasi parte provenga, di un impiego di armi distruttive che sono il vero aggressore (di tutti, anche degli innocenti, sulla base dell'offesa alla Terra quale ecosistema unico), mentre noi stessi, l'umanità tutta, appunto, dobbiamo considerarci direttamente aggrediti dalla guerra, persino se si scampano i rischi di escalation nucleare. Anche e soprattutto perché, dopo l'esperienza della lotta anticolonialista guidata in India dal Mahatma Gandhi, oggi sappiamo che possiamo fare ricorso a una strategia di resistenza nonviolenta efficace, anche se eventualmente non immediata nei risultati vincenti. Condividiamo perciò il ripudio di Papa Francesco della "guerra giusta": le autorità mondiali devono porla fuori dalla Storia dicendo, per cominciare, "basta alla produzione e al commercio internazionale delle armi" e  proibendo ed eliminando le armi nucleari, "la cui sola esistenza mette a rischio la sopravvivenza della vita umana sulla terra".

Per approfondire queste visioni - e queste analisi - gli attivisti ecopax si incontrano online il giorno successivo, il 23 ottobre, dalle ore 17:00 alle ore 19:30, su piattaforma Google Meet al link: meet.google.com/pvf-xivq-evy.

BASTA GUERRA IN BOLLETTA si riallaccia a due appelli. Il primo è NO GUERRA, NO SANZIONI, NON PAGHIAMO, che annovera tra i primi firmatari Antonia Sani - Luigi Mosca - Moni Ovadia - Alex Zanotelli - Angelica Romano - Patrizia Sterpetti - Luciano Benini - Antonino Drago - Federica Fratini - Antonella Nappi. L'appello è rinvenibile e sottoscrivibile online al link:

https://www.petizioni.com/nonsiamoinguerra-nosanzioni/

Il secondo fa riferimento a una campagna sulla RETE DEGLI SPORTELLI POPOLARI ENERGIA, che può essere visionata sul sito web in costruzione: NON VOGLIAMO LA GUERRA - NON PAGHIAMO, visionabile al link:

https://nonvogliamolaguerra-nonpaghiamo.webnode.it

Il primo appello si conclude con la proposta di gestire l'energia, "bene comune", come ponte di dialogo e di pace, non come arma di guerra. Ci rivolgiamo retoricamente a Putin: "Poiché siamo intenzionati a rispettare gli accordi di Parigi sul clima che tutto il mondo, compresa la tua Russia, ha firmato, è ovvio che, perseguendo l’obiettivo della decarbonizzazione, usciremo dai combustibili fossili e quindi ne consumeremo sempre di meno. I soldi che dovremmo risparmiare per questo minor consumo tendente allo zero li mettiamo in un fondo per aiutare voi ed insieme gli ucraini a decarbonizzare, come avete deciso nelle varie COP che discutono come attuare Parigi. Quello che ti proponiamo è, per l’intanto su questo aspetto, di lavorare insieme (insieme anche agli ucraini) per fare la pace con la Natura, il compito principale della intera Umanità oggi, per salvare l’ecosistema terrestre che sta bruciando. Il lavoro comune per la decarbonizzazione contribuirà allo sviluppo della pace tra gli uomini, di una comunità mondiale che pratichi la fratellanza/sorellanza: impariamo a percorrere il cammino della nonviolenza laddove le attività militari devono diventare tabù”.

Nel secondo documento sottolineiamo che "PACE SIGNIFICA ANCHE PANE"! "Avvertiamo l'urgenza di un riferimento ecopacifista per la gente impoverita e spaventata: nel contesto politico che viviamo è facile che le mobilitazioni tipo forconi/gilet gialli che si prospettano siano alla fine strumentalizzate dalla destra estrema, in un clima politico che la favorisce. Il problema è: grazie al nostro disinteresse dobbiamo permettere che l’opposizione popolare alla guerra, non rappresentata coerentemente da alcuno (proprio il mancato riferimento alle sanzioni ce lo dimostra), che dovrebbe naturalmente avere connotazioni e sbocchi democratici e progressivi, finisca invece nelle mani delle destre e vada ad alimentare nuove guerre di civiltà (contro l’Islam e contro la Cina), secondo lo spirito non domo ma crescente del trumpismo mondiale? (...) Un interlocutore importante possono essere le organizzazioni sindacali che hanno dato vita, l'8 maggio 2022, allo sciopero generale contro la guerra e contro l'economia di guerra. Sono scese in piazza in varie città italiane (Roma, Milano...) contro l’invio di armi e l’escalation militare, contro i tagli alla spesa pubblica e alle condizioni salariali, per la garanzia di un reddito dignitoso per tutte e tutti. Mancava però un obiettivo esplicito per la revoca delle sanzioni energetiche. Il prossimo sciopero generale potrà rimediare! Esso è stato convocato per il 2 dicembre e questo appello potrà servire - si spera - a risvegliare le dirigenze sindacali". 

In questo filone preciso di ragionamenti e posizioni acquista senso l'essere impegnati, da parte degli organizzatori nelle reti internazionali (WAR RESISTERS INTERNATIONAL) di chi sostiene gli obiettori sia russi e sia ucraini; e gestisce in Italia una Campagna per l'obiezione di coscienza alle spese militari (Campagna OSM-DPN (osmdpn.it) il vecchio sito, al seguente link la guida pratica di quest'anno: https://primavercelli.it/media/2022/05/campagna-obiezione-alle-spese-militari.pdf),  che vede tra i principali promotori i Disarmisti esigenti.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *