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Turi scarcerato dopo 21 mesi

Turi libero: una buona notizia per Pasqua

Turi Vaccaro è libero

Turi Vaccaro ha lasciato il 15 aprile  pomeriggio il carcere Pagliarelli di Palermo dopo 21 mesi, per fine pena anticipata.

Il pacifista nonviolento stava scontando una pena per una azione contro il MUOS di insceni. Turi ha sempre rifiutato ogni forma di clemenza e non ha voluto che si chiedesse la grazia.

Nelle prime dichiarazioni rilasciate all’uscita dal carcere Turi ha raccontato di aver digiunato, di essere stato tenuto isolato dagli altri detenuti perché non facesse proselitismo e di essere sicuro di tornare in galera presto a causa di altri processi di questo tipo che ha pendenti.

Turi Vaccaro, appartenente ai Ploughshares, è sin dai tempi dell'opposizione contro gli euromissili (Comiso...), un coerente militante pacifista nonviolento, visionario e estremo che con le sue azioni esemplari ha messo più volte in risalto situazioni di violenza e ingiustizia.

 

Qui di seguito una comunicazione di Alfonso Navarra

Alle firmatarie e ai firmatari della petizione 

“SOLIDARIETA’ CON TURI NO MUOS”

ma non solo a loro!

https://www.petizioni.com/solidarieta_con_turi_no_muos

Specialmente in questo critico e deprimente periodo pasquale attraversato dalla tempesta coronavirus, e’ molto bella questa notizia della scarcerazione di Turi Vaccaro (vedi articolo da Meridione News sotto riportato) dopo 21 mesi di reclusione al Pagliarelli di Palermo; e per la verità si tratta di un evento inaspettato anche per tutti coloro (incluso il sottoscritto) che hanno tentato in qualche modo di seguire il suo intricato e irrisolto ginepraio giudiziario.

Ecco il primo video, giratomi da Francesco Lo Cascio, e realizzato da Andrea Coco, della riconquistata libertà di Turi:

https://youtu.be/ZmiITBsRxbg

Vi sono ora per Turi, per quanto riesco a capire della sua situazione, parlandone con gli amici siciliani che più lo hanno supportato, il già  citato Francesco Lo Cascio e  l’avvocato Luigi Cinquerrui, almeno tre grossi problemi pratici da affrontare subito:

- dove andrà  a vivere in questi giorni: a Palermo? a Comiso dalle parti della Verde Vigna? alla Comunità dell'Arca di Belpasso? al presidio di Niscemi? (Va anche tenuto presente che al momento dallo stretto di Messina non si passa!)  

- a quali avvocati affidera’ i vecchi e i prossimi processi in arrivo: ai palermitani di Antigone? a quelli del movimento di Niscemi?

- E nemmeno e’ da sottovalutare la seguente, brutale domanda: in carcere, che non e' un ambiente ideale, e’  riuscito a tenersi fuori dal contagio da Covid19? Chi si accertera’ seriamente delle sue reali condizioni di salute facendogli gli esami del caso? Per sua tutela ma anche per tutela del prossimo?

Fonti No TAV informano che nel carcere Pagliarelli non risultano al momento positivi. Ma possiamo stare del tutto tranquilli?

A voi che a Turi un po’ volete bene e che avete firmato a suo tempo la petizione in sua solidarietà resta comunque, per fargli veramente piacere, ma anche e soprattutto per essere coerenti - credo - con gli ideali ecopacifisti in cui credete, la responsabilità di sostenere la resistenza contro il MUOS di Niscemi, la militarizzazione, le guerre.

Cosi scrivevamo allora nella petizione:

Noi siamo tra quelli che ritengono ingiusta e sostanzialmente illegale la permanenza del MUOS ed abbiamo l'impressione che questa sia l'opinione maggioritaria del popolo italiano, sicuramente del popolo siciliano. 

(La stessa Regione Sicilia c'è stato un momento che aveva negato l'autorizzazione per l'opera).

Anche la forza centrale del governo in carica, se non ha cambiato parere, ha sempre dichiarato la sua netta opposizione alla struttura militare in questione.

Possiamo e dobbiamo considerare ancora aperta la "battaglia" per revocare e smantellare una pericolosa struttura programmata per piattaforme di arma dal carattere offensivo: c'è, ad esempio, il principio di precauzione violato e pensiamo di adire, con altri soggetti disponibili, la corte europea dei diritti dell'uomo per farlo rispettare”.

Una “battaglia” per il disarmo che chi vi scrive - chiedendo ovviamente la vostra condivisione - considera inestricabilmente connessa con la conversione ecologica.

Nella rivista “IL SOLE DI PARIGI” (la si può scaricare gratis andando su www.ilsolediparigi.it, sito diretto da Giuseppe Farinella) l’editoriale da me scritto in qualità di direttore (e che ora mi perdonerete se vi segnalo) parla di come dobbiamo uscire dalle guerre in cui siamo già coinvolti a causa del vecchio modello energetico fossile cui aderiamo; e a causa della collocazione del nostro Paese nella divisione del lavoro (sporco) per lo sfruttamento neocoloniale del Sud del mondo a partire da quello che si trova di fronte al balcone di casa.

Turi Vaccaro e’ letteralmente e propriamente, per stile di vita ispirato a Thoreau, un “uomo dei boschi”. Nulla di più spontaneo e autentico per lui che essere testimone della “terrestrita’” (il senso di appartenenza alla Madre Terra), pilastro della cultura della pace e della nonviolenza .

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https://palermo.meridionews.it/articolo/86979/no-muos-il-pacifista-turi-vaccaro-torna-libero-fuori-dal-pagliarelli-per-fine-pena-anticipata/

NO MUOS, IL PACIFISTA TURI VACCARO TORNA LIBERO 

FUORI DAL PAGLIARELLI* PER FINE PENA ANTICIPATA

L’attivista uscira’ di pomeriggio dopo 21 mesi di reclusione. 

* carcere di Palermo

Silvia Buffa, 15 aprile 2020 - da Meridione News Edizione di Palermo

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Turi Vaccaro è di nuovo libero. Lo storico attivista No Muos, recluso al Pagliarelli dal 5 agosto 2018 oggi esce per fine pena anticipata. Era stato arrestato durante una manifestazione contro il Muos a Niscemi, il sistema di difesa satellitare di proprietà della marina statunitense, con l'accusa di averlo danneggiato a colpi di martello e pietre. Ricevendo, in seguito, una condanna a undici mesi e 27 giorni di reclusione inflittagli dal tribunale di Gela. Torna in libertà, però, dopo 21 mesi di carcere. Durante la detenzione, infatti, gli sono state notificate ulteriori condanne, che hanno fatto aumentare i giorni da trascorrere dietro le sbarre. «Ha passato questo lungo periodo scrivendo e meditando, alimentandosi con cibi crudi, frutta e verdure», dice Pino Apprendi di Antigone Sicilia, che spesso è andato a trovarlo durante la sua detenzione.

«Finalmente libero - torna a dire Apprendi -, questa è una delle poche buone notizie degli ultimi giorni, anche un po' inaspettata. Lui aveva sempre fatto resistenza, non voleva fare domanda per anticipare l'uscita, pur avendo la possibilità di farlo, tanto che sarebbe potuto uscire l'estate scorsa. Forse ora si è deciso probabilmente anche per via

del pericolo rappresentato dalla possibilità che questo maledetto virus entri nelle carceri. Penso che da pacifista potrà adesso riprendere il suo ruolo affinché si mettano in atto quelle aspirazioni che lui ha sempre avuto». Il 67enne pacifista, originario di Marianopoli, dai tempi della lotta contro gli euromissili di Comiso negli anni '80 è infatti impegnato in azioni in prima persona contro ogni guerra. L'ultima condanna, a ulteriori sei mesi di reclusione per fatti analoghi e inerenti sempre alla battaglia No Muos, era scattata dall'1 gennaio 2020. Vaccaro d'altra parte, come spiegato anche da Apprendi, si era sempre rifiutato di presentare domanda di misure alternative e anche di liberazione anticipata (che gli avrebbero consentito una congrua riduzione della pena) sostenendo di «non volere l'elemosina dallo Stato».

La sua è stata una detenzione caratterizzata in tutti questi mesi da scioperi della fame ma anche tanto sostegno dall'esterno, a cominciare dalla moglie Emmie, che a febbraio era riuscita a volare dall'Olanda a Palermo per visitarlo. Ma anche da parte del Movimento No Muos, che si è mobilitato per lui, organizzando manifestazioni e facendogli arrivare in carcere pacchi interi di cartoline che la gente gli scriveva da tutta Italia. Tanti infatti i presidi per Turi Vaccaro organizzati in diverse regioni, a sostegno di un uomo e della sua storia, quella di un pacifista non violento che, come raccontato a MeridioNews due mesi fa da un altro attivista, Elio Teresi, «ha rivolto le proprie azioni di disobbedienza verso uno strumento di guerra e morte e mai verso altre persone». «Lui non usciva quasi mai all'aria - torna a dire Apprendi -, restava sempre chiuso nella sua cella, questo ha reso tutto molto più pesante. Tutte le volte che sono andato da lui l'ho trovato in meditazione o intento a scrivere, altre volte anche in pieno sciopero della parola, cioè non parlava con nessuno».

«Una situazione di certo molto particolare, una vicenda paradossale - insiste Apprendi -. Un non violento che viene accusato di violenza, una cosa un po' contraddittoria. Speriamo non ci sia mai più un altro Turi Vaccaro, non ci sarebbe dovuta essere neppure una parabola come la sua. E poi, è dimostrato che strumenti come il Muos, che dovevano servire da scudo alla fine non servono, ora l'umanità sta subendo un flagello che attacca senza usare le armi tradizionali. Un virus che non conosce muri, non conosce ostacoli - riflette -. Di fronte a situazioni come questa, ancora di più, forse se ne avverte l'inutilità, oserei dire, di strumenti come il Muos. E si riconosce utile, al contrario, la battaglia di Turi Vaccaro».

 

 

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