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Nuova guerra fredda su Sarscov2

da parte di Alfonso Navarra - www.disarmistiesigenti.org

Sia Nature Medicine sia il Bullettin of Atomic Scientists non escludono che il virus - sicuramente non bio-ingegnerizzato andando ad esaminare il suo genoma - possa anche, come ipotesi secondaria, essere nato dalle evoluzioni spontanee di colture in vitro dei laboratori di Wuhan.

Ma non hanno - lo asseriscono chiaramente - nessun elemento fattuale che possa suffragare l’ipotesi dell'incidente come causa della diffusione di SARSCOV2.

(Lo studio di Nature con le sue conclusioni l’avevo già citato in un mio precedente articolo su questo argomento che si può trovare sul sito dei Disarmisti esigenti:
http://www.disarmistiesigenti.org/…/nuovo-virus-non-nasce-…/).

Ora arriva la smentita dell’OMS alle accuse di Mike Pompeo (vedi articolo sotto riportato del Fatto Quotidiano e tratto dal sito Raiawadunia), che sembrano ripercorrere la strada delle armi chimiche attribuite dal generale Powell a Saddam Hussein.

Allora - nel febbraio del 2003 - una sceneggiata all’ONU giustifico’ la guerra di Bush junior contro l’Iraq; oggi dall’impero militarmente più forte (ma in declino economico) si lancia ufficialmente una “nuova guerra fredda” contro la Cina anche perché, al di la’ delle ragioni di fondo della competizione di potenza, Trump ritiene utile per la sua rielezione il prossimo novembre fare di essa il capro espiatorio di tutte le contraddizioni ed i gravi problemi nella gestione americana della pandemia.

Personalmente, da eco pacifista scafato e avvertito, ritengo che la vera domanda che bisogna farsi è sul senso profondo di queste ricerche che fanno cinesi, americani, russi e quanti altri sugli OGM: sono davvero necessarie in via preventiva per trovarsi più attrezzati con i vaccini? O nascondono inconfessabili legami con le ricerche sulle armi biologiche?
E’ questa domanda che - ad avviso dello scrivente - colloca sul binario giusto la riflessione e la discussione da sviluppare. Una ricerca scientifica opaca, con legami opachi con i settori militari, è anche essa un aspetto di quella hubrys che caratterizza il rapporto tra la specie umana e la Terra che la ha originata.

Dobbiamo fare la pace tra la società umana universale e la Natura sostituendo le attuali Élites dell’1% al comando: questo è il compito che dobbiamo assolutamente fissare come prioritario e pare che abbiamo solo una decina di anni per sbrigarlo, costi quel che costi, pena, ad essere fortunati, la ricaduta nella barbarie…

Da questo punto di vista la nuova guerra fredda tra statunitensi e cinesi è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno…

Sotto riportati:

1- L’OMS: Trump mente - da IL FATTO QUOTIDIANO

2- Quello che Trump non dice sul laboratorio di Wuhan - da IL MANIFESTO, articolo di Alberto Negri (5-5-20)

3- Per gli USA il virus creato da Pechino - da IL MANIFESTO, articolo di (5-5-20) Marina Catucci

4- Fauci e intelligence bocciano le teorie di Trump - da REPUBBLICA, titolo e sottotitolo (5-5-20)

 

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Trump mente. Non esiste nessuna prova sull’origine in laboratorio del coronavirus

da IL FATTO QUOTIDIANO

L’Oms, già finita nel mirino di Donald Trump perché accusata di essere filocinese, reagisce alle ultime uscite dell’amministrazione Usa sulle origini di Sar Cov 2 con durezza. “Da tutte le prove viste, più di 15.000 sequenze genetiche, ritengo che questo virus sia di origine animale” dice Maria Van Kerkhove dell’Oms commentando le ultime dichiarazioni del segretario di Stato Usa Mike Pompeo secondo il quale il virus potrebbe essere nato in laboratorio cinese. “C’è un legame coi pipistrelli dobbiamo capire l’ospite intermedio“.

Una tesi quella del virus creato in laboratorio smentita da mesi dalla comunità scientifica e anche dalla stessa intelligence Usa. Ma l’ipotesi che il virus – che ha contagiato oltre 3 milioni e mezzo di persone e provocato 250mila morti – possa essere di origine sintetica, continua a essere esposta dall’inquilino della Casa Bianca. Consapevole di un declino, sancito dai sondaggi, a un soffio delle presidenziali di novembre Trump le sta provando tutte per concentrare l’attenzione sul nemico esterno.

Il capo del programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità, Mike Ryan, poi rispondendo a una domanda sulle tesi di Pompeo (già propinata dal presidente Usa la settimana scorsa) spiega: “Possiamo imparare dagli scienziati cinesi e scambiarci conoscenze” ma se questo “diventa un’indagine aggressiva verso un comportamento sbagliato allora è un problema politico, non scientifico. La scienza dev’essere al centro e una ricerca su basi scientifiche sulle origini del virus sarebbe di beneficio per tutti”. Gli esperti dell’Oms, nel corso del consueto briefing, hanno definito come “speculazioni” le teorie circa un’origine in un laboratorio cinese del coronavirus e hanno sottolineato di non avere ricevuto alcuna prova in questo senso da parte degli Stati Uniti. 

“Dal nostro punto di vista, questo rimane speculativo – dichiara Ryan – Ma come qualsiasi organizzazione che si basa su prove, saremmo pronti a ricevere qualsiasi informazione sull’origine del virus. Se tali dati e prove sono disponibili, spetterà al governo degli Stati Uniti decidere se e quando possono essere condivisi. Ma è difficile per l’Oms operare in un vuoto di informazioni su questo specifico aspetto”.

Anche gli 007 Usa “concordano con il largo consenso scientifico che il virus non è stato prodotto dall’uomo o geneticamente modificato“ aveva fatto sapere la National intelligence (Dni), che coordina tutte le agenzie del settore, un paio di giorni fa. Anche se assicurava che “continuerà ad esaminare rigorosamente le informazioni che emergeranno per determinare se la diffusione è cominciata tramite contatto con animali infetti o se è il risultato di un incidente di laboratorio”.

È “falsa e infondata” l’ipotesi del premio Nobel, Luc Montagnier, secondo la quale il nuovo coronavirus è nato in un laboratorio a Wuhan. Lo sostiene la Federazione Italiana Scienze della Vita (Fisv) che riunisce 16 società scientifiche per un totale di quasi 10mila scienziati. Per evitare fake news, i ricercatori invitano a “non prendere automaticamente per oro colato quello che viene da un premio Nobel semplicemente perché ha questo titolo, anche perché questo particolare Nobel da molti anni sostiene bufale scientifiche e getta discredito sulla scienza sana”.

Secondo Montagnier, il virus Sars-CoV-2 è il risultato di una sperimentazione che ha generato un virus ibrido con quello dell’Hiv. L’ipotesi “ha fatto rapidissimamente il giro d’Italia sui social ed è stata riportata su telegiornali, quotidiani locali e nazionali, alimentando facilmente il sospetto che la ricerca abbia prima fatto il danno e poi nascosto la mano”, hanno osservato i ricercatori. Si tratta però di un’ipotesi “di fatto interamente falsa ed infondata”: l’analisi delle sequenze genetiche del nuovo coronavirus conferma che si tratta, di “una naturale evoluzione e non di una ricombinazione in provetta – ha aggiunto la Fisv – Le brevi sequenze codificate anche nel genoma dell’Hiv si sono generate per caso, come dimostra il fatto che si ritrovano in numerose proteine di mammiferi, insetti, batteri, e virus”.

La Federazione ha sottolineato che l’ipotesi di Montagnier si fonda su una ricerca indiana, pubblicata su un sito non filtrato da revisori scientifici e ritirata “perché la comunità scientifica ne aveva immediatamente segnalato le falle”, e su un articolo pubblicato su “una rivista cosiddetta predatoria, di quelle che pubblicano qualsiasi cosa purché gli autori paghino laute cifre”.

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Quello che Trump non dice del laboratorio di Wuhan

Virus Connection. Americani e francesi per anni hanno finanziato a Wuhan gli esperimenti sui virus, anche quelli che forse a casa loro non potevano fare

Alberto Negri

Il Manifesto

EDIZIONE DEL

05.05.2020

Le prove della Virus Connection di Wuhan ci sono, eccome, non quelle però che «non» ci hanno fatto ancora vedere Trump e il suo scudiero Mike Pompeo quando accusano Pechino di avere «fabbricato» il Covid-19.

Sono le prove della collaborazione, a colpi di milioni di dollari, tra Stati Uniti, Francia e Cina proprio nei laboratori di massima sicurezza di Wuhan per lo studio dei virus animali. Su alcune queste ricerche Obama aveva messo una moratoria di quattro anni, riprese poi qualche tempo dopo con il convinto sostegno di Anthony Fauci, il boss da oltre 40 anni dell’epidemiologia americana. Americani e francesi per anni hanno finanziato a Wuhan gli esperimenti sui virus, anche quelli che forse a casa loro non potevano fare.

Questa è la Virus Connection che si nasconde nel rimbalzo tra le accuse di Trump e le repliche di Pechino sulle origini del Covid-19, ritenuto di origine naturale dalla maggior parte degli scienziati e non un esperimento da laboratorio.Tira aria da guerra fredda tra Usa e Cina. In un discorso all’Onu nel 1974 Deng Xiapoing, allora inviato di Mao, affermò: «Mai la Cina ambirà a diventare una superpotenza». Oggi tutti pensano il contrario: Pechino nella crisi del coronavirus ha sbalzato gli Usa come nazione-guida.

L’ambiguità di fondo è come la Cina sia diventata una superpotenza: con la nostra complicità. Il Covid-19 è una vicenda emblematica. Tutto comincia quando i francesi nel 2004 avviano la costruzione a Wuhan un laboratorio di massima sicurezza per la ricerca dei virus animali. Gli scienziati cinesi per anni vengono addestrati all’Istituto Jean-Merieux di Lione sostenuto da Sanofi Pasteur, la più grande società di vaccini mondiale.Nel 2017 il laboratorio di Wuhan viene inaugurato ma i cinesi tengono fuori i 50 ricercatori francesi che dovevano accedervi secondo gli accordi stipulati da Parigi. I francesi subiscono uno scacco imprevisto ma nella vicenda si inseriscono da protagonisti gli americani: a guidare l’operazione-Wuhan è proprio Anthony Fauci, l’uomo che Trump qualche settimana fa voleva licenziare, capo da 40 anni della sanità americana, consigliere di tutti i presidenti a partire da Reagan. Un esperto di virus ma anche di potere.

Ed ecco la Wuhan Connection. Nel 2019 Anthony Fauci, come capo del National Institutes of Allergy and Infectious Disease (Niaid), finanzia con 3,7 milioni di dollari un progetto sui virus proprio a Wuhan. E non erano certo i primi finanziamenti Usa: negli anni precedenti erano già arrivati altri 7,4 milioni. La ricerca è diretta dalla capa del laboratorio P4 Shi Zheng Li, la «signora dei pipistrelli», specializzata a Montpellier e a Lione. Decorata con la Legione d’Onore insieme al capo di tutti i laboratori cinesi, Yuan Zhiming. Insomma gli americani avevano fregato ai francesi la «loro» migliore scienziata in materia di virus da pipistrelli.

La collaborazione Usa-Cina doveva continuare quest’anno con una ricerca su come mutano i coronavirus quando attaccano l’uomo. Il progetto a Wuhan della EcoHetalth Alliance è stato cancellato soltanto il 24 aprile scorso, quando Trump, Macron e Merkel hanno cominciato ad accusare Pechino, ma anche l’Oms, di scarsa trasparenza sui dati della pandemia.

Ma qui di trasparenza se n’è vista poca anche in Occidente. Diversi scienziati americani avevano criticato la collaborazione con i cinesi perché in alcuni casi implicava la manipolazione genetica dei virus e rischi di «fuga» dai laboratori.

Un’eventualità che l’epidemiologa americana Jonna Mazet esclude decisamente su Business Insider: «Non c’è stata nessuna falla nel laboratorio: io stessa ho collaborato con i cinesi sui protocolli di sicurezza». E aggiunge un’informazione preziosa: «Ho parlato con Shi Zheng Li (la signora dei pipistrelli n.d.r.) e mi ha assicurato che nessuno aveva identificato il Covid-19 prima dell’esplosione di questa epidemia».Ma la stessa scienziata americana ammette che non ha mai visitato personalmente il laboratorio P4 di Wuhan. Come i francesi anche gli americani che finanziavano Wuhan, pur conoscendo personalmente gli scienziati cinesi, ci avevano messo il piede dentro una volta sola.

Il problema è che la Wuhan Connection è una bomba politica. E ci racconta una storia un po’ diversa da quella ufficiale: i francesi e successivamente gli americani volevano fare in Cina esperimenti ad alto rischio vietati o sui quali erano stati espressi seri dubbi per motivi di sicurezza.

Nel 2014 sotto pressione dell’amministrazione del presidente Barack Obama il NIH aveva sospeso alcuni tipi gli esperimenti in corso sui virus. Al termine della moratoria, nel dicembre del 2017, Fauci fa riprendere gli esperimenti di ingegneria genetica. Ma in segreto. Viene infatti convocato un comitato a porte chiuse per esaminare i rischi dell’operazione che incontra l’opposizione di diversi scienziati. E per aggirarla Fauci finanzia i cinesi.

Non possiamo sapere, al momento, cosa sia accaduto a Wuhan. Ma una cosa è certa: soltanto adesso, con la pandemia del Covid-19, è affiorata la storia inquietante della Wuhan Connection.

C’è una nuova pistola fumante Usa: «Virus creato da Pechino»

American Psycho. Durissime accuse del segretario di stato Pompeo: «Abbiamo le prove, è un classico tentativo di disinformazione comunista

Marina Catucci

Il Manifesto

NEW YORK

EDIZIONE DEL

05.05.2020

l Segretario di Stato Mike Pompeo ha rilanciato l’ipotesi avanzata da Trump secondo il quale la Cina sapeva del coronavirus dall’inizio di dicembre, ma ha volontariamente minimizzato in quanto il coronavirus arriverebbe da un laboratorio governativo di Wuhan.

All’emittente televisiva Abc Pompeo ha parlato di «enormi prove» a disposizione ed ha aggiunto di sostenere «dall’inizio che il virus è originato lì. Non è la prima volta che siamo colpiti da un virus per colpa di errori nei laboratori cinesi. Ora l’intero mondo può vederlo. La Cina ha fatto di tutto per assicurarsi che il mondo non sapesse del virus in modo tempestivo. Questo è un classico tentativo di disinformazione comunista». Pompeo, ex capo della Cia e uno dei falchi dell’amministrazione Trump, durante la stessa intervista ha affermato di condividere la valutazione dell’intelligence Usa per cui non vi sarebbe alcuna indicazione che il virus sia stato creato dall’uomo o geneticamente modificato.

LE DUE TEORIE non si escludono a vicenda: dopo avere esaminato i rapporti di intelligence, che rimangono classificati, alcuni funzionari Usa hanno sostenuto che è possibile che un animale infettato dal coronavirus in laboratorio sia stato distrutto, e che nel processo un lavoratore di quel laboratorio sia stato accidentalmente infettato. Ma questa è solo una delle tante teorie ancora all’esame. Si parla anche di un documento interno dell’Homeland Security ora in possesso all’Associated Press, nel quale si sosterrebbe che la Cina avrebbe intenzionalmente nascosto la portata della crisi al fine di accumulare il materiale medico necessario e prepararsi all’emergenza senza dare l’allarme all’esterno.

Tra gli scienziati, e in particolare i virologi, vi è in gran parte un accordo sul fatto che le probabilità che un incidente di laboratorio abbia scatenato l’epidemia siano scarse, mentre la probabilità che il nuovo virus abbia fatto il salto da un animale a un essere umano in un ambiente «non-lab» nella Cina meridionale, appare molto più elevata.

POMPEO, INVECE, ha ripetutamente accusato il Partito comunista cinese di nascondere prove e negare agli esperti americani l’accesso al laboratorio di ricerca, l’Istituto di Virologia di Wuhan.

«Abbiamo visto che hanno cacciato i giornalisti – ha dichiarato Pompeo riferendosi all’ordine di lasciare la Cina diretto ai corrispondenti americani del New York Times, del Washington Post e del Wall Street Journal – Abbiamo visto che coloro che stavano cercando di riferire su questo, i professionisti medici all’interno della Cina, sono stati messi a tacere».

Pompeo fa parte del piccolo gruppo di alti funzionari che si ritiene stiano spingendo le agenzie di spionaggio americane a trovare prove a sostegno della teoria della colpevolezza del laboratorio governativo di Wuhan. Il governo cinese oltre a negare di aver fabbricato il virus, ha provato a contro-accusare gli Usa, suggerendo che il virus potrebbe essere stato portato in Cina dall’esercito americano, in quanto alcuni suoi membri erano a Wuhan prima dello scoppio della pandemia. In questa intricata vicenda ciò che sembra chiaro è che Trump sulla gestione della pandemia si gioca la rielezione alla Casa Bianca, e che sta cavalcando il sentimento cospirazionista nella speranza di trovare un interlocutore che voglia collaborare fornendo prove credibili.

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https://www.repubblica.it/esteri/2020/05/05/news/fauci_laboratorio_wuhan-255709798/?ref=RHPPTP-BH-I255630873-C12-P4-S1.8-T1

Coronavirus, Fauci e intelligence bocciano le teorie di Trump: "Nessuna prova che venga da laboratorio

L'infettivologo Usa: "Le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente". Fonte Cnn: il mercato di Wuhan è "chiaramente" il luogo da cui si è diffuso il contagio, ma non è chiaro come il virus vi sia arrivato

ANTHONY Fauci, come la maggior parte della comunità scientifica internazionale, non crede alla possibilità che il coronavirus provenga da un laboratorio cinese.

In un'intervista a National Geographic, il massimo esperto americano di malattie infettive e membro della task force della Casa Bianca ha spiegato: "Se si guarda all'evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c'è là fuori adesso, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente”.

Secondo Fauci, "guardando all'evoluzione nel tempo tutto indica fortemente che questo virus si è evoluto in natura e poi ha saltato specie". Ma non è il solo.

Che non ci siano al momento prove che lascino pensare che il coronavirus arrivi da un laboratorio di Wuhan, è quanto riferiscono anche fonti di intelligence citate dal Guardian e da Cnn. Il Five Eyes, l'alleanza di intelligence di Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, ritiene che Pechino non sia stata trasparente nel rilascio delle informazioni sulla diffusione del coronavirus ma niente indicherebbe una falla nel laboratorio che possa avere causato la pandemia.

Anche altre due fonti, citate invece da Cnn, ritengono "altamente improbabile" che lo scoppio dell'epidemia possa essere il risultato di un incidente avvenuto in un laboratorio, e che si sia, invece, diffuso da un mercato di animali vivi.

Il livello di certezza sulla possibilità che il virus si sia diffuso dal laboratorio di Wuhan espresso domenica scorsa dal segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e dal presidente Usa, Donald Trump, sarebbe, secondo una terza fonte proveniente da uno dei cinque Paesi dell'alleanza di intelligence citata dalla Cnn, molto al di là delle valutazioni operate. "Pensiamo che sia altamente improbabile che sia un incidente", ha dichiarato un funzionario diplomatico occidentale a conoscenza dei rapporti di intelligence citato dall'emittente Usa. "Più probabile che si sia sviluppato naturalmente e che il contagio umano sia avvenuto tramite la naturale interazione tra uomo e animali”.

Secondo la terza fonte citata dalla Cnn, infine, il mercato di Wuhan è "chiaramente" il luogo da cui si è diffuso il contagio, ma non è chiaro come il virus vi sia arrivato: in base a quanto emerso finora, senza maggiore cooperazione e trasparenza da parte della Cina è impossible dirlo con totale certezza, ed è anche possibile che gli Stati Uniti non stiano condividendo tutto il loro materiale di intelligence con gli altri membri del network. Pechino ha sempre negato con forza, anche se diverse cancellerie hanno mostrato dubbi sulla trasparenza delle autorità cinesi nella gestione di questa crisi.

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