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azioni per il disarmo atomico 22-02-2021

Qui di seguito il verbale dell'incontro online su AZIONI DA PROGRAMMARE PER IL DISARMO ATOMICO, svoltosi su Google Meet il 22 febbraio del 2021. L'idea nuova, rispetto agli impegni precedenti, è valutare una possibile denuncia per "genocidio programmato" che metta sotto accusa alla Corte dell'Aja i capi delle potenze nucleari. Una lettera di integrazione di Gianmarco Pisa.

Organizziamo le azioni per il disarmo atomico
Incontro online 22 febbraio 2021

Impegni da organizzare coordinati da Disarmisti esigenti e WILPF Italia

www.disarmistiesigenti.org

4 impegni principali

•1 - presentazione ddl ratifica TPAN con tempesta di mail
•2 – iniziativa Petrov – scrivere all’ANCI e preparare una mobilitazione per il 26 settembre 2021
•3 – mobilitazione a Roma in agosto investendo le ambasciate delle potenze nucleari
•4 – richiesta alla CPI dell’Aia di aprire un indagine per crimini contro l’umanità e programmazione del genocidio. Imputati: i capi delle potenze nucleari (creare un Gruppo di Lavoro)

Altre proposte su cui lavorare

- Anche sul TPAN la ripresa di un Coordinamento analogo a quello una volta esistente dei «Comuni denuclearizzati». (ITALIA RIPENSACI in Sicilia ha fatto approvare una delibera da parte di 56 Comuni)

-Coordinamento Buchel – Ghedi per mobilitazione europea comune
-Coordinamento porti nucleari a partire da LA MADDALENA
-Tutta la questione della militarizzazione della Sardegna, che include la riconversione della RWM
-Sondaggio mondiale antinucleare sulle piattaforme social (gruppo facebook coordinato da Adriano Ciccioni)
-Un appuntamento di riflessione generale sulla strategia del movimento disarmista e nonviolento (incluso giudizio sul governo Draghi «che ci piace meno di Conte», come suggerito da Gianmarco Pisa)
-L’area denuclearizzata Mediterranea (allargata) obiettivo della Rete delle ambasciate di pace. Si privilegia il lavoro sulle città. La cattedra UNESCO.
-L’educazione alla pace nelle scuole (collegata all’educazione ecologica)
-L’attuazione della risoluzione ONU 1325 su «Donne, pace e sicurezza», che nel Quarto Piano stanzia 3 milioni per finanziare progetti
-Curare i rapporti con la coalizione della «Società della cura» e con movimenti giovanili come gli FFF e XR
-Il canale video YouTube «SIAMO TUTTI PREMI NOBEL PER LA PACE CON ICAN», da aprire a collaborazioni giovanili (LINK: https://www.youtube.com/channel/UCFWikKgRr7k21bXHX3GzE9A)
-Partecipazione con video all’Earth Day (22 aprile)

Presentazione del ddl di ratifica

•Il governo Draghi è più atlantista nelle dichiarazioni di quello Conte (quello che farà è ovviamente da vedere ma non ci sono elementi per aspettarsi improvvise pulsioni pacifiste) ed è politicamente più spostato a destra (importante editoriale di Tommaso Di Francesco sul Manifesto del 21 febbraio 2021)•Il ddl di legge di ratifica va comunque presentato. Una lettera Navarra/Sani è già stata scritta e spedita in tal senso indirizzata ai 69+2 dell’ICAN Pledge (reduci nella XXVIII legislatura dei circa 240 della XVII).•Nella iniziativa del 22 gennaio 2021 abbiamo letto il messaggio di Loredana De Petris che si impegna a presentare il ddl (ma Antonia Sani rileva che nel suo discorso per il voto di fiducia a Draghi non ha fatto menzione del TPAN)•Contemplare come subordinata la«posizione belga», come indicato nella nostra lettera, comporta la richiesta che l’Italia partecipi come osservatore•C’è la scadenza del summit NATO (Aprile? Maggio? Giugno?) in cui si approva il nuovo Concetto strategico. In teoria l'Italia potrebbe bloccare tutto lasciando le cose come stanno. Si inserisce la deterrenza nucleare nell’ambito della cyberguerra,che oltretutto comporta maggiori pericoli di conflitto per errore. •(Non ha senso invece l’adesione al solo art. 6 del TPAN che riguarda l’assistenza alle vittime – come ha proposto Laura Boldrini in presenza del coordinatore della RIPD)•La «tempesta delle mail» comporta la raccolta degli indirizzi non istituzionali dei deputati e un sito in cui pubblicare i messaggi dei cittadini, da mandare in copia al sottoscritto e ad Antonia Sani. Sulla Linea dell’iniziativa del 22 gennaio 2021
Il 22 gennaio 2021, dopo 90 giorni dalla 50esima ratifica dell'Honduras, è entrato in vigore il Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari (TPAN), approvato dalla Conferenza ONU il 7 luglio 2017.••I Disarmisti esigenti e WILPF Italia, membri ICAN, premio Nobel per la pace 2017,  hanno promosso nell'occasione una consultazione online, aperta ai firmatari delle nostre petizioni, inparticolare "NO ARSENALI SI OSPEDALI"(https://www.petizioni.com/no_arsenali_si_ospedali), sulle iniziative da prendere:  ••1) per continuare a premere sulla ratifica del parlamento italiano che, al carro del veto NATO, fino ad oggi non c'è;  ••2) per opporsi al ritorno degli euromissili che include la risistemazione delle basi di Ghedi e Aviano (senza dimenticare il problema dei porti nucleari); ••3) per dare corpo, anche ricorrendo ad intelligenti forme di obiezione di coscienza, all'obiettivo "NO ARSENALI SI OSPEDALI": convertire le spese militari in investimenti per la salute nella prospettiva di una conversione ecologica dell'economia.•••L'incontro si è svolto  il giorno 22 gennaio 2021 con inizio alle ore19.00 e  termine alle ore 21.30; è stato registrato per essere introdotto sul canale video "SIAMO TUTTI PREMI NOBEL PER LA PACE CON ICAN".••Alfonso Navarra (portavoce dei Disarmisti esigenti) e Antonia Sani (WILPF Italia) hanno introdotto. ••Loredana De Petris senatrice di LEU ci ha inviato un messaggio (vedi testo sotto riportato) per l'impegno a presentare un DDL di ratifica italiana del TPAN.••Una lettera (vedi file allegato) è stata spedita ai 69 deputati e 2 senatori della XVIII Legislatura che hannosottoscritto l'ICAN Pledge.••Sono intervenuti nella discussione:••Patrizia Sterpetti (WILPF Italia), Adriano Ciccioni (Ban the Bomb),Ennio La Malfa e Oliviero Sorbini (AK), Laura Tussi (Memoria e Futuro),Fabrizio Cracolici (Rete educazione alla terrestrità), Giuseppe Farinella (Il Sole di Parigi), Massimo Aliprandini (Lega obiettori di coscienza),Giovanni Sarubbi (il Dialogo), Francesco Lo Cascio (Rete Ambasciate di pace),Patrick Boylan (PeaceLink), Ennio Cabiddu (Sardegna Pulita), Tonino Drago(fisico nucleare).
Marzia Manca (del Movimento Nonviolento, è intervenuta a titolo personale).••I temi affrontati: il mail bombing sui parlamentari per il DDL di ratifica italiana del TPAN (testo redatto da IALANA Italia); l'opposizione locale al dispiegamento delle nuove atomiche americane; l'azione in agosto sulle potenze nucleari a Roma da effettuare in concomitanza con la sessione di revisione del TNP a New York; il sondaggio mondiale antinucleare sulle piattaforme social; il coinvolgimento del mondo cattolico ed in particolare la pressione sui francescani perché recedano dal considerare l'industria bellica volano di sviluppo (vedi volo delle Frecce Tricolori su Assisi); la strategia per rilanciare la denuclearizzazione sia civile che militare (vedi deposito unico delle scorie radioattive); il rilancio dell'obiezione alle spese militari, finalizzata alla difesa nonviolenta, anche per perseguire gli obiettivi di NO ARSENALI SI OSPEDALI; il lavoro culturale sulla terrestrità con il progetto Memoria e Futuro e altre iniziative.•Luigi Mosca, di Armes Nucléaires STOP, si è fatto tramite con il webinar internazionale "ENTRY INTO FORCE DAY" organizzato dalla campagna ICAN, che è iniziato alle ore 21
•MESSAGGIO DI LOREDANA DE PETRIS ALL'INCONTRO DIGITALE DEL 22 GENNAIO 2021 DAL TITOLO: IL TPAN ENTRA IN VIGORE:CHE FARE? ORGANIZZATO DA DISARMISTI ESIGENTI E WILPF ITALIA
•Care e cari amici,••Oggi celebrate la storica giornata dell’entrata in vigore del Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari.••Condividendo la vostra gioia e la vostra speranza, saluto il vostro incontro, di riflessione e programmazione di strategie e di azioni per la sua effettiva implementazione.••Mi preme sottolineare il lungo cammino che abbiamo percorso fianco a fianco, con la collaborazione in varie iniziative parlamentari (mozioni etc.), che, nel corso degli anni, abbiamo anche presentato in conferenze stampa organizzate insieme al Senato.••Sono ben consapevole che i Paesia derenti alla NATO non hanno partecipato ai negoziati per la definizione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari; ed in conseguenza di ciò l’Italia, conformandosi a tale posizione, finora ha fatto mancare la sua adesione.••Continuo ad essere convinta che sussistono sia le ragioni di opportunità storica che di diritto internazionale affinché l’Italia aderisca al Trattato che stigmatizza lo stesso possesso delle armi nucleari.••Il trattato infatti vieta non solo l’uso delle armi nucleari, ma anche la minaccia, negando quindi la legittimità della deterrenza che ha consentito la crescita esponenziale degli arsenali nucleari durante la “Guerra fredda”, e la folle corsa agli armamenti oggi, purtroppo, ripresa.••E confermo che, sempre con il vostro aiuto di cittadini attivi e sensibili ai problemi della pace e della sopravvivenza dell’umanità, continuerò a darmi da fare per impegnare il governo:••1) a disporre gli atti necessari all’adesione dell’Italia al Trattato delle Nazioni Unite relativo al divieto delle armi nucleari, adottato a New York il 7 luglio 2017 e aperto alla firma il 20 settembre 2017;••2) a presentare conseguentemente alle Camere il disegno di legge per l’autorizzazione alla ratifica e per l’esecuzione del Trattato.••Auguri di buon lavoro e a rivederci e risentirci presto. ••Loredana De Petris – senatrice LEU- Presidente del gruppo misto
Coordinamento della iniziativa per ricordare e onorare Petrov
Rilanciare l’appello con Ovadia e Zanotelli per il 26 settembre 2021
Lettera all’ANCI passando per Leoluca Orlando, suo responsabile della politica estera
Il testo dell’appello Petrov
Ricordiamo Petrov No rischio nucleare
Punto focale dell'appello rivolto agli attivisti ecopacifisti: ricordiamo Petrov, che salvò il mondo da una guerra per errore, intitolandogli vie o piazze* per sensibilizzare sul crescente rischio nucleare.
Serve disarmare, proibire giuridicamente gli ordigni nucleari, rimuovere le ANT dall'Europa, tagliare le spese militari: non affidare la "deterrenza" all'Intelligenza artificiale e al 5G!
26 settembre 2020: forse festeggeremo già le 50 ratifiche statuali del Trattato di proibizione delle armi nucleari che lo faranno entrare in vigore: un po' di luce nel buio della corsa agli armamenti e alle guerre che sta riprendendo con grande impeto! Addirittura negli ambienti militari si parla di affidare le decisioni fondamentali sulla deterrenza nucleare all'intelligenza artificiale (appoggiata anche all'uso militare della tecnologia 5G), come attestato non dai soliti "pacifisti allarmisti" ma dall'ex segretario alla difesa USA Robert Work.
Un altro passo sciagurato che abbassa la soglia nucleare è quello di ammodernare e potenziare le armi nucleari tattiche, che servono per la guerra "di teatro" in Europa: per essa la NATO teorizza ufficialmente il "first use". Qui siamo in violazione assoluta dell'articolo 11 della nostra Costituzione pacifista.
26 settembre 1983: quella notte trovammo  “un uomo giusto, al posto giusto, al momento giusto”. 
Stanislav Petrov riuscì a capire che le tracce di missili americani in avvicinamento apparse sui computer del centro di avvistamento vicino Mosca erano in realtà un falso allarme (onde elettromagnetiche del sole riflesse dalle nuvole, abbiamo saputo poi); non avvisò allora i superiori evitando che si innescasse il meccanismo della risposta nucleare.
Il militare, rischiando gravi sanzioni, seppe usare la testa ed il cuore obiettando a folli procedure burocratiche e a stupidi regolamenti eretti a presidio della “deterrenza”. Possiamo ben qualificarlo come “The  man who saved the world”: lo documenta il film di Peter Anthony visionabile su You tube alla URL: https://www.youtube.com/watch?v=8TNdihbV5go). 
L’ONU ha riconosciuto l'importanza di quell'avvenimento istituendo ufficialmente, proprio il 26 settembre, la “giornata contro le armi nucleari”. Da qui nasce il nostro preoccupato appello agli attivisti ecopacifisti: senza indugio diamoci da fare, costituendo comitati ad hoc, perché piazze e vie nei vari Comuni d’Italia possano essere intitolati a Stanislav Petrov*. (Bisogna chiedere deroghe alle prefetture perché Petrov è morto il 19 maggio 2017, meno di 10 anni fa). E’ nostro dovere celebrare un uomo alla cui intelligenza e coraggio vivi e “naturali” dobbiamo la nostra stessa sopravvivenza; e soprattutto ricordare una vicenda che, aprendo dibattiti nei consigli comunali e quindi nell’opinione pubblica, serve efficacemente a sensibilizzare sul rischio nucleare che incombe e si aggrava. L'umanità deve essere salvata dalla catastrofe. Per questo serve sottolineare ed esaltare una vicenda che può simboleggiare come l’amore per la vita, radicato nella natura umana, possa prevalere sull’istinto di morte e sulla paura che si illude di trovare sicurezza negli strumenti di morte.
* o giardini, biblioteche, monumenti, targhe, murales... a seconda delle convenienze e delle opportunità valutabili dal comitato locale di intervento...
Il comitato promotore dell’iniziativa su Petrov
Promotori: 
Disarmisti esigenti - Alfonso Navarra
(cell. 340-0736871)
WILPF Italia – Antonia Sani
Primi firmatari:
Alex Zanotelli – Moni Ovadia - Alfonso Navarra – Antonia Baraldi Sani 
Michele Carducci - Andrea Grieco - Luigi Mosca - Vittorio Bardi - Mario Agostinelli - Gianni Cavinato - Marco Bersani - Marco Bertaglia - Sabina Santovetti - Elio Pagani - Francesco Lo Cascio - Antonio Mazzeo - Haidi Gaggio Giuliani - Claudio Giangiacomo - Enrico Peyretti 
 Adriano Ciccioni - Laura Tussi - Fabrizio Cracolici  - Marco Palombo - Mario Di Padova - Patrick Boylan - Oliviero Sorbini - Ennio La Malfa - Roberto Brambilla - Floriana Lipparini - Manlio Giacanelli - Marinella Correggia - Tiziano Cardosi - Renato Napoli - Vittorio Pallotti - Giuseppe Farinella - Antonio Marraffa - Alessandro Capuzzo - Patrizia Sterpetti - Giovanna Pagani -  Riccardo Bovolenta - Giancarlo Consoli - Franco Dinelli - Moreno Biagioni - Adriano Arlenghi - Gianpaolo Andrissi - Angelo Gaccione - Ada Spadavecchia - Beppe Corioni (e altre firme che stanno arrivando)
Agosto romano contro le potenze nucleari
In concomitanza con la revisione del TNP a New York (si terrà al Palazzo di Vetro covid permettendo)
Lettera agli ambasciatori già scritta
Messaggio speciale all’ambasciatore cinese (proposta di Luigi Mosca che cura un dialogo a Ginevra)
6 agosto – Hiroshima
9 agosto – Nagasaki
Biciclettata (più, se possibile, azione eclatante di impatto mediatico coinvolgendo XR mediante XR PACE)
Lettera agli ambasciatori delle potenze nucleari
OGGETTO. RICHIESTA DI INCONTRI PER RAPPRESENTARE LA VOLONTA’ DI DISARMO NUCLEARE DEL POPOLO ITALIANO
Stimate Eccellenze dei Paesi possessori di armi nucleari ci rivolgiamo all' attenzione delle S.V., poiché come cittadine e cittadini italiani attivi nella rete ICAN, premio Nobel per la pace 2017, stiamo seguendo le vicende che hanno accompagnato l'approvazione e l’implementazione del Trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari (TPAN).
Gli Stati che, con la 50esima ratifica da parte dell’Honduras, ora hanno determinato, dal 22 gennaio 2021, la sua entrata in vigore, sono convinti che il TPAN sia il più potente strumento per dare attuazione all’articolo VI del TNP (Trattato di non proliferazione), che prescrive l'obbligo di  "perseguire in buona fede e concludere negoziati che conducano a un disarmo nucleare globale e sotto un rigido ed effettivo controllo internazionale".     Condividendo e sostenendo, come società civile internazionale, questa convinzione, dalla storica data dell’adozione del TPAN (il 7 luglio 2017), non abbiamo cessato di rivolgerci alle Istituzioni, in collegamento con i rappresentanti internazionali, espressione dei cittadini degli Stati di tutto il mondo, affinché venisse resa effettiva l'attuazione del Trattato che stigmatizza lo stesso possesso degli ordigni atomici e venisse pienamente dispiegato il suo potenziale per giungere ad una effettiva eliminazione di tali mostruosi armamenti.     Siamo estremamente preoccupati dalla conservazione di armi nucleari nei vostri territori in qualità di potenze nucleari (e anche del dispiegamento di vostre armi nei territori di altri Stati) e soprattutto dal fatto che, invece di perseguire il disarmo, vi stiate impegnando in un ulteriore scatto della corsa agli armamenti atomici, la cui pericolosità è aggravata dalla nuova dimensione cibernetica delle guerre che, in nome della pace, andate di fatto preparando.
Non si può considerare di semplice deterrenza questa situazione di pericolo: nulla ci assicura che un casuale errore umano o tecnico (si veda il caso Petrov il 26 settembre 1983) possa distruggere popolazioni e luoghi scatenando uno scambio non intenzionale di missili.       Crediamo che Vostro compito sia intervenire per impedire quanto potrebbe accadere al di là della Vostra illusione di controllo.
Deploriamo in modo particolare il veto della NATO alla decisione che gli Stati membri di tale Alleanza aderiscano al TPAN. Esigiamo che tale veto sia rimosso anche in nome della violazione che ciò rappresenta per la nostra Costituzione.
Speriamo vogliate l’esempio di chi tra voi ritiene che il TPAN sia una risorsa e non un ostacolo sulla via del disarmo.
In conclusione, chiediamo di incontrarvi separatamente, uno per uno, per rappresentare la volontà del popolo italiano che desidera il disarmo atomico e perché trasmettiate ai vostri governi la necessità che intraprendano le iniziative diplomatiche e di politica militare necessarie per un'effettiva eliminazione degli ordigni nucleari in nome della difesa dell'umanità e della vita sulla Terra.
Ricordiamo il monito di Albert Einsten: “O l’Umanità distruggerà gli armamenti o gli armamenti distruggeranno l’Umanità”!
Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti -  alfiononuke@gmail.com
Antonia Sani – WILPF Italia - antonia
La denuncia internazionale: proposta di un Gdl per approfondire il problema 
Un avvocato deve agire per conto di un soggetto (il promotore politico dell’iniziativa) che si ritiene danneggiato presentando una richiesta di esame preliminare al tribunale dell’Aia (la Corte Penale) per denunciare i capi delle potenze nucleari per crimini contro l’umanità e contro la pace.
Quale reato può essere individuato? Sicuramente, come si è detto, i crimini contro l’umanità e contro la pace. Ma riteniamo che anche e soprattutto il genocidio possa essere tirato in ballo: è l’umanità in quanto tale ad essere tenuta in ostaggio… qui si attenta al suo futuro, alla sua sopravvivenza!
Ma a ben vedere anche l’ecocidio può essere attinente (e qui abbiamo da tenere presente l’iniziativa contro Bolsonaro ideata da Ennio La Malfa) …
(Contro la pace: Il sabotaggio di un trattato internazionale che dà corpo alla legge fondamentale dell’ONU).
Un ostacolo tecnico fondamentale di cui bisognerebbe venire a capo (Gianmarco Pisa lo ha rilevato) è che la Corte può processare solo gli individui, non gli Stati
Lo scopo simbolico-politico di una eventuale iniziativa è responsabilizzare rispetto alla guerra nucleare per errore
La Corte penale internazionale non è un organo dell'ONU e non va confusa con la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, competente per gli arbitrati tra Stati
Giangiacomo: la IALANA si sta impegnando a  studiare diverse piste. Non esclude quella che ho proposto a differenza di altri giuristi contattati , che hanno una visione del tutto pessimista del diritto internazionale. Una è la violazione del TNP (ma una causa in tal senso già la intentò il comitato di Aviano).
Il diritto internazionale, secondo lo stesso Giangiacomo, potrebbe anche essere considerato non esistente. I forti lo applicano contro i deboli secondo il loro comodo e a volte se ne impipano…
Procedura per adire la CPI  - 1
La Corte penale internazionale (in inglese: International Criminal Court - ICC, in francese: Cour pénale internationale - CPI) è un tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia, nei Paesi Bassi.
La sua competenza è limitata ai crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, cioè il genocidio, i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra (cosiddetti crimina iuris gentium), e di recente anche il crimine di aggressione (art. 5, par. 1, Statuto di Roma).
La Corte ha una competenza complementare a quella dei singoli Stati, dunque può intervenire se e solo se gli Stati non possono (o non vogliono) agire per punire crimini internazionali.
La Corte penale internazionale non è un organo dell’ONU e non va confusa con la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, anch'essa con sede all’Aia. Ha però alcuni legami con le Nazioni Unite: ad esempio il Consiglio di sicurezza ha il potere di deferire alla Corte situazioni che altrimenti non sarebbero sotto la sua giurisdizione (art. 13(b), Statuto di Roma).
Procedura per adire la CPI - 2
Gli organi della Corte sono 4: presidenza, camere, ufficio del procuratore, Cancelleria
Anche i semplici cittadini possono attivare un indagine rivolgendosi al procuratore (OTP), che chiede parere di ammissibilità ai giudici preposti nella Camera deputata.
Va tenuto presente che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU  ha la possibilità di richiedere alla Camera Preliminare di bloccare le indagini del Procuratore per un anno qualora queste rientrino in un quadro complessivo sotto esame nello stesso Consiglio.
La deterrenza nucleare è un crimine contro l’umanità ed è genocidio programmato
In giurisprudenza, la locuzione crimine contro l'umanità definisce le azioni criminali che riguardano violenze ed abusi contro popoli o parte di popoli, o che comunque siano percepite, per la loro capacità di suscitare generale riprovazione, come perpetrate in danno dell'intera umanità
(Secondo Giorgio Poidomani la deterrenza nucleare può essere definita «terrorismo di Stato»).
Perché genocidio programmato?
Le potenze prendono in ostaggio le popolazioni dei Paesi giudicati minaccianti per dissuadere temuti atti ostili. 
(Già gli ostaggi sarebbero crimine di guerra in quanto vietati dalle convenzioni di Ginevra dello ius in bello)
Questa presa in ostaggio si realizza attraverso una minaccia permanente di sterminio collettivo, di genocidio, appunto, perché gli esseri umani sono minacciati di uccisione solo perché appartenenti ad un gruppo umano definito ostile (in una situazione formale di pace!)
Quindi c’è una precisa intenzione espressa attraverso un piano preordinato: questa circostanza rende lo Stato tecnicamente criminale e quindi, come accadde a Norimberga, i suoi dirigenti passibili di processo e di condanna.
(Ma Norimberga che sopravanza la sovranità degli Stati è appunto ciò che si è voluto evitare con la nuova CPI)
Il diritto internazionale esiste?
Il presupposto di questa iniziativa è che si superi la logica westfaliana perseguendo l’ONU come indicato dall’art. 11 della Costituzione italiana: un ordinamento internazionale che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni, un governo mondiale in pectore
In questa visione il TPAN andrebbe considerato valido per tutti e non solo per i contraenti
A) in quanto applicazione dell’articolo VI del TNP (e qui si può introdurre la tattica «cubana» della sospensione dell’adesione)
B) in quanto espressione della «consuetudine», avallata dallo stesso TNP, che ritiene «normale» un mondo senza armi nucleari e invece anomalo un mondo che ne dispiega a decine di migliaia
C) tale consuetudine è confermata dal fatto che si tende a mettere al bando le armi di sterminio di massa: l’eccezione delle armi nucleari, rispetto a quelle chimiche e biologiche, non è tollerabile!
ICAN in quanto espressione della società civile dovrebbe agire in base a questa logica a prescindere da come la pensano i singoli Stati aderenti al TPAN, più vincolati a considerazioni geopolitiche… 
Tutti questi punti dovranno essere vagliati e approfonditi dall’attività di un GRUPPO DI LAVORO da mettere insieme, coinvolgendo esperti giuridici. 
Si dovrà valutare bene, come suggerisce Luigi Mosca, se una iniziativa legale oggi possa credibilmente portare qualche apporto aggiuntivo significativo rispetto a quanto già messo in moto dall’approvazione del TPAN e dai sui «effetti di stigmatizzazione», ad esempio il disinvestimento dal settore nucleare di banche e fondi azionari.
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Una lettera di integrazione al verbale di Gianmarco Pisa

Ciao a Tutti/Tutte,

grazie per il prezioso lavoro di raccolta e di sintesi. Rispetto ai due passaggi in cui sono stati richiamati i miei interventi, riporto qui a seguire quanto detto a riunione.

Un appuntamento di riflessione generale sulla strategia del movimento disarmista e nonviolento (incluso giudizio sul governo Draghi «che ci piace ancor meno di quanto già non ci piacesse il governo Conte», come suggerito da Gianmarco Pisa).

I tre elementi cruciali del ricorso alla Corte Penale Internazionale (Gianmarco Pisa li ha rilevati) consistono nell’adozione del “principio di responsabilità”, nel fatto che la Corte agisce sulle quattro fattispecie classiche di gravi violazioni internazionali (crimini di guerra, crimini contro l’umanità, aggressione, genocidio), e può indagare e processare individui, non Stati, per reati specifici, relativi a tali fattispecie, da essi commessi. Anche per questo, l’iniziativa di una azione ad hoc presso la CPI potrebbe risultare poco efficace e dispendiosa in termini di energie su cui impegnare gli/le attivisti/e.

In generale, sarebbe opportuno concentrare l’attenzione e l’impegno sulla capacità di costruire alleanze ampie, di agire in sinergia tra le reti dell’area pacifista, disarmista e nonviolenta, impegnarsi soprattutto in termini di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, coinvolgimento ed iniziativa. Ciò anche nella direzione di moltiplicare gli sforzi per giungere alla ratifica da parte dell’Italia del TPAN.

Un Saluto di Pace ...

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