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13giugno2021

Per firmare online:

https://www.petizioni.com/rispettarereferendum

Per riunirsi verso un coordinamento antinucleare europeo (il 13 giugno alle ore 10):

meet.google.com/vkg-sdjw-dem

RESPINGIAMO L'INNATURALE ALLEANZA NUCLEARE-RINNOVABILI

(appello redatto l’8 giugno 2021)

La lobby nucleare mondiale, rappresentata da “Nuclear for Climate”*, pericolosissima per la pace e gli equilibri naturali, esiziale per la stessa sopravvivenza umana, in vista della COP 26 di Glasgow, ha adottato una tattica subdola e astuta per rientrare in gioco e rilanciarsi: si propone, nel suo position paper (rinvenibile al link: https://www.euronuclear.org/news/cop26-position-paper-netzero-nuclear/), come alleata delle energie rinnovabili per il conseguimento dell’obiettivo della decarbonizzazione.

I sottoscrittori del presente appello ritengono che la profferta unitaria indirizzata agli ambientalisti, volta a giustificare gli accordi verticistici nelle varie “cabine di regie”, vada rifiutata: né i micro reattori modulari di cui ha parlato anche l’attuale responsabile del MAET Cingolani, chiamando in causa il “dibattito europeo”, né tantomeno la fusione nucleare, che resta un miraggio, cambiano i termini della questione.

Che sono, nella sostanza, ancora quelli che furono, in Italia, sottoposti al voto popolare il 12 e 13 giugno 2011, subito dopo la catastrofe di Fukushima, ricevendo un responso inequivocabile: l’unica cosa certa delle tecnologie nucleari applicate massivamente, in tutte le loro declinazioni energetiche e militari, sono i rischi per la salute e per l’ambiente. Ed anche per la pace, se si comprende l’indissolubilità del legame che tiene insieme il nucleare civile con quello militare, due facce della stessa medaglia. Fino alla minaccia di autodistruzione totale per incidente o per errore di calcolo, come ad esempio dimostrato dalla guerra per falso allarme evitata da Stanislav Petrov il 26 settembre 1983.

Una osservazione di fondo va fatta, che porta ad escludere ogni compromesso opportunistico: è impossibile passare ad un modello decentrato con il nucleare di mezzo perché il controllo del combustibile deve essere sottoposto a valutazioni sanitarie e addirittura militari che ne escludono un impiego a sovranità territoriale.

Per firmare online: https://www.petizioni.com/rispettarereferendum

Sulla base di questo ragionamento noi ribadiamo la necessità che in Italia sia data piena e completa attuazione alla volontà popolare per la denuclearizzazione manifestata con il voto di dieci anni fa.  Per questo, in coerenza, esigiamo l’adesione dell’Italia al trattato di proibizione delle armi nucleari e la recessione dalla condivisione nucleare NATO.
Alla COP26 di Glasgow ci sembra importantissimo che il disarmo (quindi la denuclearizzazione), all’origine della formazione dell’ONU e dei suoi Statuti, sia incluso tra le soluzioni per l’emergenza climatica ed ecologica. L’attività militare e le guerre distruggono esseri umani e ambiente mettendo a rischio con la deterrenza nucleare la sopravvivenza di tutti; ma sono anche causa di gravissimo inquinamento permanente: quello che producono di CO2 – quantità ingentissime! (in varie stime, oltre il 15%) - va computato ufficialmente all’interno del percorso delle COP sul clima affinché si persegua, con monitoraggio adeguato, la sua riduzione ed eliminazione.

Con l’obiettivo di un inserimento nel testo degli accordi di Parigi sul clima, su questo punto – no nucleare, no guerre, si disarmo, si pace tra gli uomini e pace tra gli esseri umani e la natura - invitiamo alla mobilitazione convergente di ecologisti e pacifisti nell’occasione della preCOP di Milano (dal 29 settembre al 2 ottobre) e della COP di Glasgow (dall’1 al 12 novembre).

Proponenti:

Alex Zanotelli, Mario Agostinelli, Alfonso Navarra, Luigi Mosca, Antonia Sani, Ennio Cabiddu, Patrizia Sterpetti, Fabrizio Cracolici, Laura Tussi

Abbiamo già lanciato la petizione on line sul rispetto dei referendum che invitiamo a sottoscrivere:

https://www.petizioni.com/rispettarereferendum

Nota organizzativa: Per quanto riguarda i Disarmisti esigenti e i loro partners (WILPF Italia, Sardegna pulita, etc.) la risposta a questa “proposta indecente” l'ha già data il popolo italiano il 12 e 13 dicembre 2011 votando al referendum contro il rischio nucleare da produzione elettrica in tutte le sue declinazioni più o meno proliferanti dal punto di vista militare. Non esistano motivi per non continuare ad esigere politicamente il pieno rispetto del voto per molti aspetti ancora disatteso.

Lasciamo agli ambiti accademici tutti gli approfondimenti del caso, come è nella loro natura e vocazione ...

Noi intendiamo cominciare a porre le basi di un coordinamento europeo, con una riunione digitale, il 13 giugno 2021, inizio ore 10  

meet.google.com/vkg-sdjw-dem

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Allegato tecnico a cura di Luigi Mosca, già direttore del Laboratorio sotterraneo di Modane (Francia)

Ecco qualche osservazione riguardo all’”opzione nucleare” per la transizione energetica :

1) Vi sono attualmente circa 440 reattori in servizio nel mondo, ciascuno con una potenza media di circa 1 GigaWatt-elettrico : questi producono circa il 16% dell’energia elettrica e quindi circa il 2% dell’energia totale consumata nel mondo.

Per un contributo significativo alla riduzione del CO2, occorrerebbe quindi un parco di simili reattori tipicamente 10 volte più importante !

2) Quanto all’étà di questi reattori attuali nel mondo :

≈ 50 hanno più di 40 anni

≈ 200 hanno più di 30 anni

Et l’étà media è di circa 35 anni

Cio’ significa che sarebbe già molto difficile sostituire i reattori che dovranno imperativamente essere chiusi (e smantellati) per ragioni di sicurezza.

3)  A proposito dei ‘mini-reattori’ di Bill Gates, consiglio di guardare l’articolo seguente, pubblicato dal ‘Bulletin of the Atomic Scientists’ il 22 Marzo scorso :

https://thebulletin.org/2021/03/bill-gates-bad-bet-on-plutonium-fueled-reactors/

Oltre alla tossicità elevatissima del Plutonio, il vantaggio di 400 di questi reattori per la riduzione di CO2 sarebbe comunque marginale.

Inoltre la dispersione più ‘capillare’ dell’inquinamento (scorie + smantellamenti) sarebbe ancora più difficile da gestire e controllare.

4) Quanto alla fusione nucleare (Iter + Demo + …) anche ammesso che un giorno funzionerà anche in modo commercialmente utile, arriverebbe comunque fuori tempo massimo per risolvere il problema dell’attuale riscaldamento climatico.

Qui di seguito sviluppo ulteriori informazioni sull’argomento fusione.

Il ‘Divertor Tokamak Test ‘ (DTT) è una istallazione ausiliaria in funzione del futuro reattore europeo a fusione termonucleare DEMO (DEMOnstration Power Plant), che dovrebbe venir costruito intorno al 2050 e, sempre al condizionale, essere l’ultimo reattore di ricerca con lo scopo di dimostrare la possibilità di un funzionamento continuativo del processo di fusione dei due isotopi dell’Idrogeno : il Deuterio e il Trizio. (L’istallazione ITER - International Thermonuclear Experimental Reactor – attualmente in costruzione in Francia, a Cadarache, (stima riattualizzata del budget ≈ 19 miliardi di Euro) dovrebbe riuscire a produrre del plasma Deuterio + Trizio nel 2035 per una durata di qualche decina di minuti).

Nella seconda metà di questo secolo potrebbero allora essere realizzati dei reattori a fusione termonucleare ‘commerciali’, di cui il primo prototipo dovrebbe poter provare una loro sufficiente redditività energetica e finanziaria.

La funzione specifica del DTT (‘divertore’) è quella di evacuare il calore ed i prodotti di fusione (plasma esausto) di un reattore Tokamak.

A questo scopo un piccolo Tokamak è in costruzione a Frascati dal 2018 …

Per un po’ più di completezza segnalo anche uno studio in corso in Australia per un progetto ancora più ambizioso, ma più interessante perché più “pulito”, basato su di una reazione di fusione termonucleare diversa e più difficile da realizzare :

Idrogeno + Boro (11) = 3 Elio (4), senza quindi emissione di neutroni, come nel caso di ITER e DEMO. La fusione sarebbe ottenuta con speciali e potentissimi fasci laser polarizzati.

Per saperne di più consiglio ad esempio i seguenti articoli :

https://it.wikipedia.org/wiki/Divertor_Tokamak_Test

https://fr.wikipedia.org/wiki/Demo_(réacteur)

https://fr.wikipedia.org/wiki/ITER

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LA COP26 E' UNA OCCASIONE IMPORTANTE ANCHE PER RIFIUTARE UNA INNATURALE ALLEANZA TRA ECOPACIFISTI E LOBBY ATOMICA

Alla vigilia delle mobilitazioni per il decennale dei referendum vinti nel 2011 sui beni comuni, ed in collegamento con la riunione digitale che, Disarmisti esigenti, insieme a WILPF Italia e Sardegna pulita, stiamo organizzando verso un coordinamento antinucleare europeo, di seguito proponiamo estratti tradotti in lingua italiana del Position Paper di Nuclear for Climate in vista della conferenze delle Nazioni Unite sul Clima (COP26) che si terrà a Glasgow il prossimo novembre. 
Il testo completo in inglese è rinvenibile sul sito dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA NUCLEARE.
Il documento ci sembra estremamente interessante perché costituisce un esempio della nuova, furba tattica "unitaria" che la lobby atomica  intende adottare e che abbiamo appena visto in pratica al Klimat Fest di Milano.
C'è una offerta pubblica di alleanza tra nucleare e rinnovabili (ma in realtà sappiamo che si lavora al vertice, nelle "cabine di regia"). Cosa rispondiamo da ecopacifisti? Che "dobbiamo approfondire", specialmente sui micro reattori?
Per quanto riguarda i Disarmisti esigenti e i loro partners la risposta l'ha già data il popolo italiano il 12 e 13 dicembre 2011 votando al referendum contro il rischio nucleare da produzione elettrica in tutte le sue declinazioni più o meno proliferanti dal punto di vista militare. Non esistano motivi per non continuare ad esigere politicamente il pieno rispetto del voto per molti aspetti ancora disatteso.
Lasciamo agli ambiti accademici tutti gli approfondimenti del caso, secondo quella che è la loro natura e vocazione...
Link per riunione verso il coordinamento europeo, 13 giugno 2021, inizio ore 10:

meet.google.com/vkg-sdjw-dem

Nuclear for Climate è un’iniziativa che parte dal basso e che riunisce professionisti e scienziati del settore nucleare di oltre 150 associazioni. L’obiettivo di Nuclear for Climate è di instaurare un dialogo con i responsabili politici e il pubblico sulla necessità di includere l’energia nucleare tra le soluzioni “carbon free” atte a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

La nostra missione è accelerare la capacità del mondo di raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050, promuovendo la collaborazione tra il settore nucleare e le tecnologie alla base delle fonti di energia rinnovabili.

La conferenza COP26 di Glasgow (novembre 2021 - ndr) rappresenta un’opportunità fondamentale per le nostre nazioni di riunirsi e agire, è necessario acquisire una visione comune sui problemi climatici per trovare un strategia di intervento al fine di raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione (Net Zero).

Chiediamo a tutti i negoziatori e ai responsabili politici che parteciperanno alla COP26 di adottare un approccio neutrale dal punto di vista tecnico-scientifico verso quelle politiche energetiche favorevoli ad una integrazione tra energia nucleare e fonti energetiche rinnovabili.

L’energia nucleare è allo stato dell’ arte, disponibile, scalabile e dispiegabile: per raggiungere l’obiettivo Net Zero è necessario che nuove centrali elettronucleari siano dispiegate su vasta scala e con urgenza, in sinergia con le fonti energetiche rinnovabili.

  • Le principali istituzioni internazionali (ONU, OECD-IEA, EU) concordano sulla necessità di impiegare con urgenza e su vasta scala tutte le tecnologie a basse emissioni di carbonio, compreso il nucleare, per raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione del sistema energetico (Net Zero). Ciò si evince nell’ultimo rapporto dell’ IPCC che stima sia necessario un raddoppio della capacità nucleare entro il 2050 per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C.
  • Il nucleare è una tecnologia allo stato dell’arte, disponibile, scalabile e ad impatto limitato, che è già stata impiegata con successo. Negli ultimi 50 anni infatti, l’installazione di centrali elettronucleari ha rappresentato il metodo più veloce ed efficace per ottenere la decarbonizzazione del sistema elettrico consentendo di anno in anno di incrementare la quota pro capite di energia pulita. In Svezia in meno di 15 anni, a partire dal 1970, sono stati installati 10,9 GWe di nuova capacità nucleare . Sempre a partire dal 1970 le emissioni pro capite svedesi di CO2 sono diminuite del 75% .
  • I piccoli reattori modulari (SMR) hanno molte potenzialità in grado di rilanciare e di espandere il settore nucleare. Con la promessa di ridurre i tempi di costruzione in sito attraverso la produzione in serie di componenti e moduli di impianto, gli SMR offrono la possibilità di una maggiore scalabilità [invece di centrali nucleari basate su una o 2 unità di grande potenza, si potranno dispiegare presso il medesimo sito parecchie unità di piccola potenza, una riduzione dei costi di capitale e dei rischi finanziari associati. Alcune delle principali nazioni leader nel settore nucleare ritengono egualmente efficaci, per il raggiungimento dell’obiettivo “Net Zero”, sia il dispiegamento di reattori di piccola taglia che l’installazione di unità di grande potenza.

L’energia nucleare è una fonte di energia pulita, flessibile e conveniente: il nucleare può integrarsi con le fonti di energia rinnovabili, bilanciando le fonti intermittenti per ottenere sistemi energetici a basse emissioni, efficienti e convenienti...

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L'INCONTRO DIGITALE VERSO IL COORDINAMENTO ANTINUCLEARE EUROPEO

Per il 12 e 13 giugno, anniversario dei referendum vinti nel 2011 dalle forze di base su acqua e nucleare, il Forum italiano dei movimenti per l'acqua pubblica ha lanciato un appello alla mobilitazione.
Disarmisti esigenti WILPF Italia più partners (si pensi a Sardegna pulita, si pensi a Energia Felice con Mario Agostinelli, attuale presidente dell'associazione Laudato Si') hanno contribuito a definire un discorso che mette insieme i due referendum (e non solo l'acqua pubblica) e li collega a un intervento per il diritto alla salute universale nella attuale crisi pandemica.

C'è, nell'appello, una esplicita, non scontata, presa di posizione contro il nucleare civile e militare; sul deposito unico nucleare viene detto che "occorre risolvere in modo razionale e partecipato l'eredità radioattiva di una stagione infausta".

L'appello citato invita a battersi - a dieci anni dalla espressione inequivocabile della volontà popolare contro le lobby dell'accumulazione illimitata di potenza e profitto - per un Recovery plan dei diritti e per un futuro ecocompatibile.
Bisogna - questo è l'impegno proposto - difendere i beni comuni dall'attacco delle privatizzazioni e valorizzare i beni pubblici.
Il 12 giugno, su queste parole d'ordine, ci si concentra a Roma a piazza dell'Esquilino - ore 15-30 - per manifestare.
L'espressione "l'eredità radioattiva di una stagione infausta", contenuta nell'appello per la manifestazione del 12 giugno, fa parte dell'iniziativa promossa dai Disarmisti esigenti e WILPF italia che vede come primi firmatari molti esponenti del GDL pace della Società della cura e personalità quali, tra le altre:
Alex Zanotelli - missionario comboniano - Moni Ovadia - artista, "ebreo contro" - Mario Agostinelli e Guido Viale - Laudato Si'
Marco Bersani - Convergenza per la Società della cura - Ennio Cabiddu - Sardegna pulita
Luigi Mosca - scienziato, Armes Nucleaires STOP - Daniele Barbi - comitato antinucleare di Treviri (Germania)
Marco Bertaglia, attivista di Extinction rebellion, formatore alla nonviolenza
Tale appello, che sottolinea i terreni di lavoro urgenti per attuare in particolare il referendum vinto "contro il rischio nucleare",  è sottoscrivibile al link:
Firmate adesso, se ancora non lo avete fatto!
Per il 13 giugno Disarmisti esigenti e WILPF Italia hanno da tempo convocato,  la mattina (ore dieci- vedi link sotto riportato per partecipare), quindi non in sovrapposizione con il convegno pomeridiano organizzato dal Forum per l'acqua pubblica, un incontro antinucleare digitale su come iniziare a muoversi verso un coordinamento europeo: siamo speranzosi che possibilità e spazi nuovi possano aprirsi a questo livello grazie alla coscienza e alla forza di situazioni al momento più avanzate che in Italia.
Sicuramente l'asse italo-franco-tedesco degli antinucleari registrerà presenze qualificate. Per la Francia citiamo Sortir du nucléaire.
Questo incontro del 13 mattina dovrebbe anche fare da amplificatore per i deputati che dovessero, in questi giorni, presentare il  DDL per la ratifica del TPAN.
Loredana De Petris, presidente del gruppo misto, ha passato il testo per un esame tecnico all'ufficio legislativo del Senato.
A livello europeo sottolinieamo la possibilità di una svolta in Germania con il possibile cancelleriato dei Gruenen. Il programma elettorale della candidata premier Annalena Baerbock, in testa nei sondaggi, è caratterizzato dall'esplicito riferimento all'adesione tedesca al TPAN e al rifiuto della condivisione nucleare NATO.
Ragion di più per sottolineare l'importanza delle scadenze sulle quali Disarmisti esigenti e WILPF Italia si stanno attrezzando e chiamano a un coinvolgimento il più largo possibile di mobilitazione:
1- il 5 settembre a Buchel, "la nuova Comiso" in germania
2- il 25 settembre a Bure, in Francia, ai confini della Germania (progetto di deposito geologico profondo per le scorie radioattive)
3 - a fine settembre e inizio ottobre, Youth4Climate e la PreCOP a Milano
4- dall'1 al 12  novembre la COP26 di Glasgow.
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Se ci fossero iniziative di tipo legislativo sul TPAN da parte di deputati interessati ecco la scadenza in cui i deputati protagonisti potrebbero intervenire:
Incontro antinucleare verso un coordinamento europeo a 10 anni dalla vittoria sui referendum
13 giugno 2012 dalle ore 10 alle ore 14,30
link per l'evento:

A 10 anni dai referendum popolari vinti in Italia, il nucleare, civile e militare, non è la risposta ad alcunché!

E’, invece, un rischio mortale da neutralizzare ed estinguere…

Avanti per un coordinamento europeo delle lotte!

13 giugno 2021 – incontro online

promosso da Disarmisti esigenti, Sardegna pulita, WILPF Italia

Il punto da focalizzare è che oggi non si può essere antinucleari alla stessa maniera con cui si sono vinti i referendum nel 2011, perché, al di là della retorica delle lobby, sono maturate novità importantissime nel campo del nucleare militare, nel campo del nucleare civile, nel loro intreccio e nel rapporto tra il ciclo complessivo del nucleare e il complesso dell’evoluzione sociale.

Novità storiche anche dal punto di vista ecopacifista. Oggi dobbiamo tener conto della centralità della campagna politica per la ratifica del TPAN: il muro dei Paesi NATO potrebbe registrare crepe decisive dal grande cambiamento che si profila in Germania con un possibile cancelleriato verde in seguito alle prossime elezioni di settembre. E potrebbe essere possibile tentare quella convergenza tra energia e acqua quali beni comuni che non si riuscì a realizzare nella campagna referendaria del 2011. In questo senso il nostro incontro è concepito in collegamento (e in supporto) con le giornate che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua sta organizzando per il decennale dei referendum (11-12-13 giugno 2021).

Il taglio della discussione che intendiamo organizzare vorrebbe combinare un fondamento di  divulgazione scientifica con una presa di posizione politica e operativa netta da parte del movimento di base, prendendo come base di azione l’appello pubblicato su petizioni.com (link per sottoscrivere online: https://www.petizioni.com/rispettarereferendum), che di seguito proponiamo in estratto:

10 ANNI DALLA VITTORIA DEI REFERENDUM SU ACQUA E NUCLEARE: CONVERGIAMO PER IL RISPETTO DELLA VOLONTA' POPOLARE

Il 12 e 13 giugno 2011 la maggioranza del popolo italiano ha votato contro il nucleare e contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici. 10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e pubblici conserva e rafforza l'attualità di un impegno ad esigere il rispetto della volontà popolare.

Noi, espressioni del movimento antinucleare italiano, condividendo le rivendicazioni dei movimenti per l'acqua pubblica, per la nostra parte, esigiamo pertanto dal governo Draghi:

DIRETTRICE 1 LUNGO LA QUALE MUOVERSI): di completare, a livello nazionale, il recesso da ogni piano nucleare risolvendo nel modo più razionale possibile l'eredità radioattiva di una stagione infausta.

DIRETTRICE 2) di battersi contro il nucleare civile e militare in ogni sede europea e internazionale.

Su questi obiettivi invitiamo a mobilitazioni convergenti in occasione dell'anniversario dei referendum: ribadiremo che la società ecologica della cura e della pace per la quale lavoriamo deve affermare come valore fondante della comunità un ordinamento giuridico orientato al costituzionalismo globale dei diritti dell'Umanità e della Natura.

Organizzatori:

Alfonso Navarra - Disarmisti esigenti (info e contatti: 340-0736871 - www.disarmistiesigenti.org)

Patrizia Sterpetti - WILPF Italia (cell. 320-7825935)

Ennio Cabiddu – Sardegna pulita (cell. 366-6535384)

Primi firmatari (firme personali con qualifica esprimente ambito di impegno politico/sociale):

Alex Zanotelli - missionario comboniano - Moni Ovadia - artista, ebreo contro

Mario Agostinelli e Guido Viale - Laudato Si' - Marco Bersani - Convergenza per la Società della cura

Antonia Sani – WILPF Italia

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Modera la giornata: Ennio Cabiddu (Sardegna pulita)

Introducono: Antonia Sani e Patrizia Sterpetti (WILPF Italia)

Conclude: Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti)

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